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Stop all’invasione dei cinghiali. Questa è la principale richiesta emersa durante i sit in promossi dalla Coldiretti in numerose piazze italiane. Come a Palermo, dove sindaci, lavoratori del settore e associazione di categoria hanno manifestato davanti alla sede della Regione Siciliana.
Il flash mob, svolto in contemporanea in tutto il Paese, porta alla luce la richiesta di aiuto da parte della Coldiretti e dei sindaci delle località in cui le coltivazioni vengono messe a repentaglio dalla comparsa sempre più frequente di suini e animali selvatici. Il presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri, invita alla sensibilizzazione il Governo regionale e quello nazionale per prendersi carico del problema.
Le proteste nelle piazze da Nord a Sud
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Da piazza Duomo a Firenze, il presidente di Coldiretti Lucca, Andrea Elmi, dice che i “cinghiali sono diventati il problema numero uno nella nostra regione come in tutta Italia. Chiediamo al Governo un intervento risolutivo per il loro contenimento. Durante la pandemia ci sono stati 18mila abbattimenti in meno“.
E aggiunge: “Distruggono raccolti di grano, fieno, vigneti. Il cinghiale fa danni ovunque. Entrano in città, razzolano nella spazzatura e possono creare in futuro anche problemi sanitari”. Giuseppe Corsini, agricoltore: “Io ho un’azienda agricola. I cinghiali stanno devastando tutti i nostri raccolti, sono in città, nelle oasi e nei parchi. Durante la pandemia, si sono avvicinati ai centri abitati e non hanno paura dell’uomo”.
Proteste anche davanti a Montecitorio
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La protesta della Coldiretti è arrivata anche in piazza Montecitorio, dove è intervenuto il presidente dell’associazione di categoria, Ettore Prandini. “Siamo in piazza per chiedere un provvedimento urgente. Cittadini e imprenditori non possono vedere la sicurezza venire meno a causa dei cinghiali. Numerosi gli incidenti. Impatto economico? 200 milioni di euro di danno”.
“All’intento di questa cifra è incalcolabile il danno legato agli incidenti stradali. Soprattutto non c’è certezza dei risarcimenti rispetto ai danni subiti – conclude -. Soluzioni? Una legge fatta a livello regionale che semplifichi le procedure burocratiche e la modifica dell’articolo 19 della legge 157“.
L’allarme della Coldiretti: cinghiali in aumento
Stando alle stime dell’associazione di categoria, con l’emergenza Covid il numero dei cinghiali che invadono città e campagne da Nord a Sud è infatti aumentato del 15%, raggiungendo la cifra record di 2,3 milioni di esemplari. La situazione è così diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 200 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole. Ma, sottolinea Coldiretti, il problema compromette anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 del Ministero della Salute. Quest’ultimo ribadisce infatti come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della peste suina africana. La Coldiretti chiede che le Regioni si coordinino con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento dei cinghiali.