Due anni esatti. 24 mesi fa l’Italia cominciò purtroppo a conoscere da vicino il Coronavirus con la scoperta del ‘paziente 1’ di Codogno.
Il 20 febbraio 2020, alle ore 12.30. Laura Ricevuti, medico del reparto di Medicina dell’ospedale di Codogno, e Annalisa Malara, anestesista di Cremona, decidono di compiere un gesto che la prassi clinica all’epoca non prevede ma che, di fatto, cambierà per sempre la storia di tutta l’Italia e, col tempo, anche quella del resto del mondo. Insistono per fare un tampone immediato su Mattia Maestri, un manager 38enne amante dello sport, che si è presentato nel Pronto Soccorso di Codogno (provincia di Lodi) 48 ore prima perché è da quattro giorni che ha la solita influenza e dispnea. Il tampone di Mattia parte per l’ospedale Sacco di Milano poco prima delle ore 13 di quel giovedì. La telefonata che conferma il Covid-19 arriva poco dopo le 20.30: Mattia è il primo nostro connazionale, accertato in Italia, affetto da Coronavirus. La prima agenzia di stampa esce alle ore 23.18 della sera stessa: è un macigno.
Da quel momento, tante pessime novità hanno caratterizzato il nostro vivere quotidiano. Tuttavia, dall’inverno del 2021, sono anche subentrati i vaccini. Grazie a questi, l’anno solare che abbiamo lasciato alle spalle è stato sicuramente affrontato in maniera migliore (anche se non eccelsa) rispetto al 2020. Ecco, di seguito, le tappe degli ultimi dodici mesi.
Il 13 febbraio 2021 s’insedia il nuovo governo di Mario Draghi, che succede a quello di Giuseppe Conte, costretto all’addio dopo lo strappo di Matteo Renzi. La sera del giorno successivo il ministro Speranza conferma la chiusura degli impianti di sci (che dovevano riaprire dal 15) pochissime ore prima dell’entrata in vigore della norma. Ne scaturisce una polemica con gli addetti del settore e con il ministro Garavaglia. Ma intanto la campagna vaccinale è partita.
Un anno dopo la scoperta del paziente uno di Codogno e la successiva nomina come commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 di Domenico Arcuri, quest’ultimo viene sostituito dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Addio ‘primule’ e via alla nuova campagna di vaccinazione capillare. Tuttavia i numeri sulle persone che hanno ricevuto la prima dose stentano a decollare. Questo perché è soprattutto la Regione Lombardia a non riuscire a ingranare la marcia. Creando anche diversi disagi alle persone più anziane. Guido Bertolaso accusa Aria (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti) di incompetenza. Dal 1° aprile sarà così il sistema informatico di Poste Italiane ad assumersi la responsabilità della prenotazione dei vaccini anti Covid per quanto riguarda i cittadini lombardi.
Nel frattempo è tutto un continuo cambio di colore tra le varie Regioni. Non solo. Ma da fine marzo, in ogni caso, nessun territorio locale può vedere la zona gialla: o è arancione oppure è rossa. E nel weekend di Pasqua, a prescindere dai numeri, tutta l’Italia è in zona rossa. Ma scatta la polemica sugli italiani che trascorrono le vacanze all’estero.
Subito dopo il ponte della Festa della Liberazione, ritorna la zona gialla per quelle Regioni che sono in regola con i numeri. Tornano anche gli spostamenti tra le regioni, vietati da Natale. Rimane obbligatorio il distanziamento e l’utilizzo della mascherina anche all’aperto, salvo per i bambini al di sotto dei 6 anni e per chi fa attività sportiva. Sono sempre consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori. Fino al 15 giugno, però, è possibile tra le 5 e le 22 un solo spostamento una volta al giorno verso un’abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni (fino a 18 anni) sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. Con i negozi già aperti, da lunedì via libera anche a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena” nel rispetto degli orari del coprifuoco e dei protocolli di sicurezza. La circolare del Viminale ribadisce che il rientro a casa deve avvenire entro le 22.
Già, il ‘maledetto’ coprifuoco. In vigore dal 6 novembre, si accende il dibattito se allungarlo (almeno fino a mezzanotte) oppure se cancellarlo definitivamente. Si arriverà a un difficile compromesso: dalle 22, il coprifuoco scatta alle 23 a partire dal 19 maggio, fino alle 24 dal 7 giugno per poi dargli l’addio definitivo con l’ingresso in zona bianca per tutta Italia a inizio estate. Il 22 maggio i centri commerciali riaprono nel finesettimana. Shopping mall, gallerie e parchi commerciali e tutti i negozi all’interno dei mercati potranno tirare su la saracinesca nelle giornate festive e prefestive. Riaprono pure gli impianti di risalita in montagna, nel rispetto delle linee guida di settore. Il 24 maggio, in anticipo di 7 giorni rispetto alla tabella di marcia, sono di nuovo in funzione le palestre.
Nel mese successivo, altre importanti riaperture. Il 1° giugno è il momento di bar, ristoranti e locali al chiuso, per la colazione, il pranzo, l’aperitivo, la cena e il dopocena. Sempre in questa data torna anche il pubblico negli impianti sportivi all’aperto per tutte le competizioni e gli eventi anche non di interesse nazionale. Gli stadi possono essere riempiti fino al 25% (diventerà poco dopo al 50%) della capienza massima consentita e comunque con il limite di 1.000 persone sugli spalti. Dal 15 giugno, ricevimenti e feste successivi a cerimonie civili e religiose come matrimoni, unioni civili, battesimi, comunioni sono autorizzate, sia all’aperto che al chiuso. Riaprono nello stesso giorno parchi tematici, parchi acquatici e di divertimento con attrazioni per grandi e piccini. Nel frattempo, il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca va solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni, nel ciclo completo. La decisione del Cts dopo gli eventi avversi registrati specie nei giovani. Colpì, in particolar modo, il caso della morte di Camilla Canepa.
Il 1° luglio riaprono le piscine al chiuso, dei centri natatori e dei centri benessere, nel rispetto delle linee guida. Nella stessa data, i tifosi possono tornare anche nei palazzetti dello sport e negli stadi al chiuso per tutte le competizioni e gli eventi sportivi. Gli impianti possono essere riempiti fino al 25% della capienza massima consentita e comunque con il limite di 500 persone sugli spalti. Inoltre, riaprono sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Riprendono pure tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Infine, sarà possibile tenere nuovamente corsi di formazione pubblici e privati in presenza.
Dal 6 agosto entra in vigore il Green Pass obbligatorio (vaccinazione, tampone o guarigione) per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. Previsto anche l’impiego della certificazione verde anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, musei e altri istituti e luoghi di cultura; piscine, palestre, centri benessere al chiuso. Ma anche sagre, fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, sociali e ricreativi, sale gioco, scommesse, bingo e casinò e anche concorsi pubblici.
A metà settembre comincia ufficialmente il processo che poi porterà tutti i cittadini over 12 a ricevere anche la terza dose. Nel frattempo, dopo il 30, si trae il primo bilancio provvisorio: le persone che nel nostro Paese hanno completato il ciclo vaccinale sono 42.524.705: il 78,74% della popolazione over 12. Una percentuale molto vicina a quella promessa da Figliuolo in quella data (80%). Ma, a ben vedere, l’immunizzazione pressoché totale si dovrebbe raggiungere calcolando l’intera popolazione e non solo quella (al momento) vaccinabile. Dunque, in questo caso, la percentuale scenderebbe al 71,76%.
Dall’11 ottobre aumentano le capienze nei luoghi della cultura come cinema, teatri e sale da concerto. Aumenterà la capienza anche negli impianti sportivi, e riapriranno le discoteche. Per quanto riguarda i primi, secondo le nuove norme anti contagio previste dal Consiglio dei ministri, si tornerà da oggi al 100% della capienza. Per quanto riguarda invece le discoteche, rispetto al 35% inizialmente proposto dal Cts, si potrà tornare a ballare al 50% al chiuso e al 75% all’aperto. Tutte le nuove regole per le riaperture valgono in zona bianca e l’accesso sarà garantito solo con il Green pass. Quattro giorni dopo, il 15 ottobre, per andare sul posto di lavoro è obbligatorio esibire il Green Pass.
Anche in Italia arriva la variante Omicron. Scoperto il 27 novembre il primo contagiato in Campania. Si tratta di un dipendente dell’Eni di Caserta che lavora in Mozambico. Con lui, è stata contagiata anche tutta la sua famiglia, cinque membri (moglie, due figli piccoli e i due suoceri che vivono con loro). Comincia un piccolo ‘incubo’: quello di ritornare alla situazione esatta di un anno e mezzo abbondante prima.
Dal 6 dicembre entra in vigore il Super Green Pass (solo vaccinati e guariti) per accedere liberamente a cinema, strutture alberghiere, teatri, palestre, impianti sciistici, bar e ristoranti e avrà una durata di nove mesi (anziché 12 mesi) a far data dal completamento del ciclo vaccinale. Dal 16, invece, anche i bambini in età tra i 5 e i 12 anni potranno vaccinarsi. Con un altro passo avanti sul fronte della vaccinazione, un passo indietro arriverebbe proprio con la variante Omicron. A cavallo delle Festività Natalizie, infatti, c’è un aumento esponenziale dei contagi che coincide con un vero e proprio assedio alle farmacie per avere un tampone. Queste code vengono paragonate da Figliuolo al Black Friday: è polemica. Le discoteche richiudono e riapriranno solo l’11 febbraio successivo.
In ogni caso, dopo l’aumento tra fine dicembre e inizio gennaio, i numeri tornano a essere più rassicuranti, soprattutto in termini di ricoveri ospedalieri e terapie intensive. Riparte (abbastanza) regolarmente la scuola dal 10 gennaio, seppur con qualche incomprensione sui contatti stretti e le quarantene. Alla vigilia dell’Epifania il governo decreta l’obbligo della vaccinazione per gli over 50: dal 15 febbraio le persone che hanno compiuto mezzo secolo potranno andare al lavoro solo con il Super Green Pass.
Sul palco di Sanremo, Checco Zalone imita un virgolo simil Albano Carrisi e si rivolge a “vulcanologi, tornadologi e maremotologi”: “Non vi preoccupate, prima o poi Fabio Fazio chiama anche voi”. E mostra il suo amuleto: “Il primo tampone positivo di Cellino Sammarco”. Poi è la volta di “Pandemia ora che vai via”, una nuova canzone che (anche questa) vincerà il Festival. “La curva è andata giù, sta per finire il sogno. Nessuno si spaventa più, manco a Codogno. Il bollettino non fa più notizia, e Fazio mi ha tolto l’amicizia”, canta Zalone e precisa che il brano ha come autori Brusaferro, Rezza, Pregliasco, e tutti i virologi italiani, dirige l’orchestra Beppe Virussicchio. Tra i sorrisi generali, la speranza è la fine sia veramente vicina.
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