Tra gli effetti del Green Pass obbligatorio potrebbe esserci anche l’aumento della capienza dei cinema. Le sale potrebbero occupare l’80% dei posti a sedere, per arrivare poi al 100%. Questa la richiesta che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome presenta al Governo, tramite il proprio presidente Massimiliano Fedriga.
La richiesta delle Regioni al Governo
La possibilità di tornare a riempire i cinema, secondo Fedriga, giunge “alla luce del successo della campagna vaccinale e con la diffusione delle certificazioni verdi“. Tale valutazione, spiega il governatore del Friuli, è frutto anche “delle valutazioni della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni, coordinata dall’assessore delle Regione Liguria, Ilaria Cavo“.
Quello che Regioni e Province autonome chiedono a proposito dei cinema è chiaro. “Superare gli attuali limiti di distanziamento e arrivare a fissare dal mese di ottobre un limite di capienza all’80% nei luoghi destinati allo spettacolo dal vivo. L’obiettivo – si aggiunge – è quello di arrivare in un breve arco temporale, se la curva epidemica darà indicazioni positive, ad una capienza al 100%“.
Franceschini: “Cinema ha attraversato un deserto”
Della questione si è occupato anche Dario Franceschini. Il ministro della Cultura ne ha parlato durante un Question Time alla Camera, con dichiarazioni rilanciate dall’Adnkronos. “Il settore della cultura, i cinema, i teatri, i musei, i concerti hanno effettivamente attraversato un deserto. Una ripartenza vera e urgente è necessaria per le imprese, per le istituzioni. Per gli artisti, che chiedono di potersi esprimere, e per il Paese, che ha capito cosa sia l’Italia con un vuoto di iniziative culturali“.
E il tema della riapertura “vera” dei cinema sarà presto vagliata. “Domani avrò un’audizione con il Cts in cui cercherò di spiegare le buone ragioni che a mio avviso consentono di fare un passo avanti. Naturalmente la decisione sarà collegiale e su basi scientifiche, come si è sempre cercato di fare in questi mesi. E sostenendo le decisioni con un supporto scientifico che si basi innanzi tutto sui dati epidemiologici di controllo dell’epidemia“, ha concluso Franceschini.