“Chiudiamo per potere aprire”: la protesta dei centri commerciali

Centri commerciali in protesta contro le chiusure del weekend. Oggi, martedì 11 maggio le strutture hanno manifestato il loro dissenso verso le misure anti-Covid che colpiscono la ripartenza della loro attività. Alle ore 11 i punti vendita di 1.300 centri commerciali italiani hanno abbassato le serrande dei loro negozi in segno di protesta. La serrata è stata soltanto un gesto simbolico ed è durata pochi minuti. L’iniziativa è stata promossa dalle Associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.

Protesta centri commerciali, alle 11 serrande abbassate a Le Gru di Grugliasco

[scJWP IdVideo=”hrX3UO7t-Waf8YzTy”]

“Chiudiamo perché vogliamo aprire”. Al centro commerciale Le Gru di Grugliasco, a pochi minuti da Torino, alle 11 in punto le serrande degli esercizi vengono abbassate e si sente al megafono una voce che spiega le motivazioni della protesta. “È un’azione dimostrativa perché è più da un anno che siamo chiusi nei giorni festivi e siamo costernati perché abbiamo sempre investito per la sicurezza dei lavoratori e dei clienti”. Così Davide Rossi, direttore del centro commerciale. “Non ci viene riconosciuto questo nostro impegno costante. Le chiusure incidono sui 1500 posti di lavoro, siamo timorosi per questo”.

Porte chiuse al Parco Da Vinci a Fiumicino

[scJWP IdVideo=”zzrJRtAq-Waf8YzTy”]

Come in molti altri centri commerciali italiani, anche al Parco Commerciale Da Vinci di Fiumicino alle 11 la maggior parte dei negozi ha chiuso i battenti alle 11 in segno di protesta contro la chiusura nel weekend. “Sono 14 mesi che siamo chiusi di sabato e domenica”, ha spiegato Gianmarco Carlini, direttore informazione Scavolini Fiumicino. “Il nostro è un parco all’aperto”. Luigi Limosani, responsabile di Poltrone e Sofà Da Vinci ha aggiunto: “Quello che accadrebbe qui il sabato e la domenica è esattamente quello che accade da mesi nei centri cittadini”. “I nostri fatturati ne stanno risentendo molto”, ha detto Chiara Angeletti, responsabile del punto vendita Nuvolari. Infine le parole del direttore commerciale del Parco, Luigi Dario: “Qui abbiamo un controllo maggiore rispetto a un centro storico. Noi siamo chiusi e la gente si va ad addensare sui centri storici, è un problema che qualcuno del governo non ha valutato”.

Saracinesche abbassate anche a Palermo

[scJWP IdVideo=”fBTiL4hF-Waf8YzTy”]

Le saracinesche si abbassano per qualche minuto anche al Centro Commerciale Conca d’Oro di Palermo. L’iniziativa simbolica “Chiudiamo perché vogliamo riaprire” attecchisce anche in uno dei punti di riferimento del commercio e dello shopping del capoluogo palermitano. Allo scoccare delle 11 e per una manciata di minuti, i negozi hanno chiuso per protestare contro la chiusura durante i weekend. “Abbiamo avuto una perdita del 60% a causa di questa misura, i negozi non sono luogo di assembramento”, svela uno dei commercianti.

Milano, serrande giù per protesta nel centro commerciale CityLife

[scJWP IdVideo=”YEYhjJ8G-Waf8YzTy”]

Serrande abbassate simbolicamente in segno di protesta per chiedere al Governo di tenere aperti i centri commerciali anche nei week end, è quanto successo nello Shopping District di CityLife di Milano. “Abbiamo simbolicamente chiuso il negozio per circa dieci minuti per chiedere che vengano presi dei provvedimenti al più presto, ha spiegato il direttore del marchio OVS di CityLife.

Serrande abbassate, grande adesione anche al Centro Commerciale Rescaldina

[scJWP IdVideo=”fwxrCuAw-Waf8YzTy”]

Quasi completa l’adesione all’iniziativa anche al Centro Commerciale Rescaldina, dove le serrande sono state abbassate, puntuali, alle ore 11. Il direttore del centro, Rao Simone, spiega: “Non ci sono mai stati focolai nei nostri centri perché abbiamo sempre adottato misure di sicurezza stringenti. Questa chiusura simbolica rischia di diventare definitiva se non riapriremo nei fine settimana. Questi giorni”, conclude Rao, “sono fondamentali per il fatturato e il lavoro dei nostri negozi”.

Impostazioni privacy