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Pianti e abbracci. È questo quello che si vede al cimitero di Cuneo, dove si trovano i corpi dei cinque ragazzi morti nella notte in un tragico incidente a Castelmagno, nel Cuneese. Marco, Camilla, Elia, Nicolò e Samuele erano giovanissimi (tutti compresi tra i 24 e i 14 anni d’età) e avevano trascorso la serata insieme per guardare le stelle. Poi il tragico incidente stradale, con il Defender di Marco uscito dalla carreggiata e precipitato a valle per oltre 100 metri.
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Particolarmente colpito dalla tragedia di Castelmagno è Dario Tallone, sindaco della vicina Fossano: “La provincia di Cuneo è stata colpita da questa disgrazia. La mia città ha due vite portate in cielo. Due angeli, che hanno lasciato la nostra città, la città di Fossano. Io sono amico di famiglia, sono subito intervenuto per portare conforto alla famiglia. Stamattina ho subito deciso di dichiarare il lutto cittadino per il giorno del funerale“.
“Con il vescovo abbiamo concordato che i funerali saranno venerdì a Fossano e saranno celebrati in cattedrale direttamente dal vescovo“, spiega il sindaco di Fossano. Dario Tallone è visibilmente commosso davanti al cimitero di Cuneo, dove ci sono i corpi dei cinque ragazzi morti nell’incidente a Castelmagno: “Non riesco a darmi pace su come possano succedere queste disgrazie e portare via cinque vite così giovani. Non riesco neanche a parlare“.
Il sindaco di Castelmagno si è assunto anche parte delle responsabilità dell’accaduto, ma il collega di Fossano lo assolve: “Sono fatalità, la responsabilità viene subito ricercata e a volte noi sindaci siamo nel mirino, ci sta. Facciamo il possibile. Ovviamente le disgrazie non le vogliamo e si potrebbero evitare, forse, ma non sempre sono gli amministratori a cambiare il volere divino“.
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Arrivata anche la ricostruzione dei fatto da parte dei soccorritori. Così Vincenzo Bennardo, comandante Vigili del Fuoco di Cuneo, tra i primi a recarsi sul luogo della tragedia a Castelmagno: “La situazione era tragica. C’erano persone sbalzate fuori dalla vettura, che era precipitata giù di alcuni metri lungo la curva. In più i soccorritori si sono accorti che le vittime erano minorenni. Si è subito pensato a gestire l’intervento. La strada era piccola e le macchine dei soccorsi avrebbero intasato sicuramente il posto, quindi si è deciso di creare un posto comando più a valle che coordinava la salita e la discesa. Coinvolge emotivamente perché le vittime erano giovani e perché i familiari sono arrivati subito sul posto, ed è stata un elemento di stress per la gestione“.
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