Cassa integrazione, lavoratori in piazza a Torino

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I lavoratori scendono in piazza, a Torino, per protestare contro i ritardi per la distribuzione della cassa integrazione. Sotto il palazzo della Regione, Stefano Capello, coordinatore torinese di Flaica Cub, chiede, a nome di tutti i lavoratori, di non essere lasciati soli.  “La colpa è comune di Inps e Regione, nessuno si è mosso per velocizzare realmente le pratiche. Sono pochi e, per di più, vengono anche dati tardi“, le sue parole.

Cassa integrazione, Capello: “Lasciati indietro”

Il coordinatore torinese di Flaica Cub sottolinea come siano state aiutate le imprese, mentre per i lavoratori, a suo dire, non sia stato fatto abbastanza. “L’ammortizzazione sociale non copre in un periodo di emergenza le necessità di lavoratrici e lavoratori, che sono stati lasciati indietro – prosegue Capello -. Sono state aiutate le imprese ma per i lavoratori è stato dato sotto il minimo sindacabile. Questo deve essere chiaro. Siamo in piazza per denunciare la truffa che i lavoratori hanno subito sulla cassa integrazione. Per alcuni casi si andrà avanti fino a settembre come per il personale delle mense scolastiche. La copertura della cassa è prevista per 18 settimane, ma ora si parla di un periodo di 36. Ballano 18 settimane in cui non si capisce quale dovrebbe essere il reddito dei lavoratori“.

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