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L’aumento del prezzo della benzina e del gasolio rischia di mettere ancora più in crisi un settore già in difficoltà come quello del trasporto. Ecco perché, proprio per protestare contro il caro carburante, un centinaio di trasportatori si è radunato quest’oggi a Brescia. L’obiettivo della protesta è quello di chiedere al Governo ulteriori misure e un sostegno economico. Ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo il Cdm sui rincari, aveva dichiarato: “5,2 milioni di famiglie pagheranno luce e gas come in estate”
“La situazione è drammatica soprattutto per l’innalzamento del costo del carburante. I trasportatori che sono qui sono in difficoltà e se non verranno presi dei provvedimenti adeguati si rischia un blocco del trasporto come nel 2005, quando per diversi giorni si fermarono i tir causando importanti disagi e problemi ai cittadini“, la sintesi del pensiero di un trasportatore.
“Non vogliamo rassegnarci a veder chiudere le nostre aziende – ha spiegato un preoccupato Sergio Piardi del Fai bresciano -. Gli aumenti dei prezzi del carburante sono ingiustificati e speculativi“.
E ancora: “Gli ultimi provvedimenti del Governo li vediamo con esito favorevole“, gli ha fatto eco la segretaria del Fai provinciale di Brescia, Mussetola Giuseppina. “Però vista l’esperienza passata bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione altrimenti questi provvedimenti finiscono nel dimenticatoio“, ha concluso.
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