Il caos ferroviario degli ultimi giorni ha messo in evidenza sia vulnerabilità strutturali sia possibili minacce esterne al sistema ferroviario italiano
Gli ultimi giorni sono stati segnati da un’ondata di guasti e ritardi che ha paralizzato il traffico ferroviario italiano, alimentando dubbi su una possibile regia dietro questi disservizi. Il Gruppo Ferrovie dello Stato (Fs) ha presentato un esposto dettagliato, evidenziando circostanze sospette e ipotizzando attività di sabotaggio con potenziali implicazioni politiche.
I fatti
Tra gli episodi più rilevanti, il guasto alla linea Alta Velocità tra Roma e Firenze ha causato ritardi fino a 70 minuti, mentre la stazione centrale di Milano ha visto un incidente con un pantografo che ha danneggiato l’impianto elettrico, bloccando la circolazione per ore. “Il Gruppo Ferrovie dello Stato, alla luce dell’ennesimo incidente anomalo sulla rete e di un elenco di circostanze altamente sospette, ha preparato un esposto denuncia molto dettagliato che ha depositato presso le autorità competenti”, si legge sul sito Fsnews.
L’esposto mette in evidenza una serie di guasti avvenuti in orari e punti critici della rete, come la fascia oraria tra le 5 e le 7 del mattino e quella serale tra le 18 e le 18:30. Tra gli episodi segnalati: la disalimentazione della linea elettrica a Milano l’11 gennaio, che ha causato ritardi fino a 120 minuti; il guasto al deviatoio di Gricignano nel Casertano il 13 gennaio, con ritardi fino a 90 minuti; la rottura di una rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord il 14 gennaio, e il blackout totale alla stazione Termini nello stesso giorno, con ritardi fino a due ore su 40 treni. A questi si aggiunge un incendio nel parcheggio Italferr di Roma che ha distrutto 17 veicoli aziendali, attribuito a un “gesto anarchico”.
L’ombra del sabotaggio
Fs ipotizza che gli eventi possano essere frutto di attività mirate a colpire il gruppo, con una finalità di destabilizzazione anche a livello istituzionale. “Non si può escludere in radice l’ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività esterne e/o interne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali”, ha dichiarato l’amministratore delegato Stefano Donnarumma. Nell’esposto si fa notare la frequenza con cui si verificano i guasti e il fatto che spesso si concentrano nei nodi nevralgici della rete, come le tratte Milano Centrale-Lambrate, Roma-Napoli e Firenze-Roma.
Alcuni episodi, però, sono stati ridimensionati dalle stesse Ferrovie, come nel caso del chiodo piantato da un tecnico, rivelatosi un errore umano. Tuttavia, Fs sottolinea che “gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi, il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo”.
Il contesto politico
Il caso ha scatenato un acceso dibattito politico, con l’opposizione che ha puntato il dito contro il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha dichiarato: “Salvini sta ovunque salvo dove dovrebbe. Ma è anche responsabilità di Meloni; si dirà di lei che quando governava non c’era un treno che arrivasse puntuale”. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha aggiunto: “Non è serio, si dimetta”.
Salvini, da parte sua, ha difeso il proprio operato, definendo le critiche una “battaglia politica sulla pelle dei pendolari”. Nonostante le pressioni, il ministro non ha ancora affrontato il Parlamento per discutere del caos ferroviario.
Oltre all’ipotesi di sabotaggio, emergono problemi strutturali che affliggono il sistema ferroviario italiano. Nonostante investimenti medi di 6 miliardi di euro l’anno negli ultimi decenni, accompagnati da 7 miliardi di spesa corrente, la quota modale delle Fs è tra le più basse in Europa: solo il 7% per i passeggeri e il 9% per le merci. Fs spende inoltre 102 milioni di euro l’anno in rimborsi ai viaggiatori delle Frecce e un’altra quota significativa per i pendolari degli Intercity.
Donnarumma ha sottolineato che la congestione della rete potrebbe essere affrontata con un’offerta modulata di Rfi per alleggerire la pressione sui grandi impianti. Tuttavia, la carenza di personale e la gestione inadeguata dei turni rimangono problemi critici.
Le indagini
Le autorità competenti stanno analizzando i dati forniti nell’esposto di Fs, incluso il ritrovamento di volantini pro-Palestina su un treno Chiusi-Firenze e altri episodi sospetti. La Digos ha avviato accertamenti per verificare se esista una regia dietro gli incidenti o se si tratti di una concatenazione di eventi indipendenti.
Le responsabilità politiche e gestionali rimangono al centro del dibattito, con la richiesta di risposte chiare da parte delle istituzioni e dei vertici aziendali.