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Il via libera del governatore Fontana è finalmente arrivato. Anche in Lombardia, a oltre quattro mesi di distanza dall’ultima “partitella”, si è tornati a giocare a calcetto. Dopo gli allenamenti in palestra e gli sport individuali, dunque, anche per quelli di contatto si può vivere una sorta di normalità. Una notizia attesa dai tantissimi frequentatori dei numerosi campetti di calcio a 5, 7 o 11, impazienti di poter tornare a sfidare gli amici dopo il lungo stop per l’emergenza coronavirus.
Ovviamente, la ripresa di tali attività è condizionata al rispetto di una serie di norme a tutela della salute. La Regione ha infatti emesso un’ordinanza che autorizza da oggi, sabato 11 luglio, la ripresa degli sport di squadra, di contatto e individuali, “solo in assenza di segni/sintomi” mentre “all’accesso della struttura” la temperatura non dovrà essere superiore ai 37,5 gradi.
La gioia di chi, finalmente, può scendere in campo è contagiosa. “Sono indubbiamente molto felice, in quanto non facevo un calcetto da febbraio“, racconta un giovane calciatore. E ancora: “Siamo tutti fuori forma e non sarà un grande spettacolo ma siamo qui per divertirci. Già ieri ho chiamato per prenotare ma i gestori erano dubbiosi sul fatto che si potesse giocare e mi hanno dovuto richiamare. Spero che presto si ricominci e possa tornare tutto normale“, aggiunge.
L’ordinanza, emessa nella giornata di ieri, non ha colto i gestori dei centri sportivi impreparati. “In realtà noi siamo pronti da almeno un mese con il campo da calcetto“, spiegano. “A livello gestionale stiamo facendo rispettare le norme che ci sono state date: ingressi contingentati, utilizzo della mascherina all’interno del circolo, far firmare per la reperibilità nei 14 giorni a tutti quelli che entrano. Abbiamo diviso ingresso e uscita e stiamo cercando di sfalsare gli orari per evitare che si incontrino tante persone negli spogliatoi. Anche l’utilizzo delle docce è contingentato“.
Il periodo estivo, solitamente quello più proficuo per i centri sportivi, resta però un’incognita. “Per quanto riguarda l’estate siamo un po’ nel dubbio: abbiamo ricevuto tante telefonate ma prenotazioni, per ora, poche anche perchè in tanti ancora non sanno che si può tornare a giocare“.
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