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Importante iniziativa a Bollate, nella Città Metropolitana di Milano, dove si sta procedendo a sottoporre gli studenti delle scuole a test salivari. Una soluzione adottata sia come forma di prevenzione contro il Coronavirus, sia per permettere un ritorno in aula con il massimo livello possibile di sicurezza.
“Qui abbiamo avuto paura, siamo stati la prima zona rossa d’Italia per le varianti. Questa scelta è sicuramente dettata dal timore di poter rivivere quei momenti difficili. Per questo, insieme al team del professor Zuccotto dell’Università degli Studi di Milano, abbiamo sottoposto oggi tutti gli studenti del paese a test salivari. Si tratta di tamponi per individuare la presenza del virus e anticiparlo“. Così Francesco Vassallo, sindaco di Bollate, spiega l’iniziativa, unica nel nostro Paese, per il rientro in classe in sicurezza degli alunni nel Comune.
“Tra gennaio e febbraio un cluster è scoppiato proprio in una scuola materna – ha spiegato il sindaco Vassallo –. Da lì, quindi, si è propagato agli altri istituti. Dalle indagini di Ats su questo cluster è emerso che eravamo in piena variante inglese. Questa è stata la seconda considerazione. La terza è che il nostro personale scolastico, in anticipo su quello del resto della Regione, è stato vaccinato entro la metà di marzo. Partendo da questi tre punti ci siamo mossi, per evitare che si ripetano i fatti di un paio di mesi fa. Modello Bollate? No, non voglio essere arrogante. Penso però che questa sia stata un’esperienza utile per chiunque abbia voglia di fare qualcosa di concreto e di far seguire alle parole i fatti“.
“I ragazzi e le ragazze erano tutti contenti di fare il tampone“, spiega la direttrice dell’Istituto Montessori di Bollate, Anna Origgi. L’unico nostro timore, “è che questo screening inevitabilmente individuerà degli asintomatici. E quindi, da protocollo, alcune classi comunque dovranno fermarsi. Meglio questo, però, che un continuo aprire e chiudere“.
La risposta degli studenti di Bollate, peraltro, è stata estremamente positiva. “Nonostante ci fosse la pioggia, questa mattina i bambini sono entrati tutti con il sorriso – ha aggiunto Origgi –. Erano felici di fare il tampone. Hanno associato questo test alla sicurezza e alla possibilità di continuare a venire. Il test? È stato molto semplice. I bambini hanno detto che ‘sapeva di ospedale’ e se lo sono somministrato da soli“.
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