Berlusconi, Zangrillo: “Carica virale alta, a marzo lo avrebbe ucciso”

Le condizioni di salute di Silvio Berlusconi, a distanza di una settimana dal ricovero per la cura di polmonite bilateraleSars-Cov-2, migliorano gradualmente e lo si evince anche dal bollettino medico emesso dall’ospedale San Raffaele di Milano.

Oggi, giovedì 10 settembre 2020, a una settimana dal ricovero per la cura di polmonite bilaterale Sars-Cov-2, si osserva una risposta ottimale alle terapie in atto“.  Queste le parole contenute all’interno del bollettino firmato dal professor Zangrillo in merito alle condizioni di Silvio Berlusconi.

La carica virale del tampone nasofaringeo di Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile, sicuramente non avrebbe avuto l’esito che fortunatamente ha ora”. Cosi Alberto Zangrillo durante la trasmissione di Piazzapulita su La7 di ieri sera, nel quale era ospite. Poi aggiunge:Lo avrebbe ucciso? Assolutamente sì, molto probabilmente sì, e lui lo sa. E non è una boutade per esagerare visto il personaggio di cui si parla, ma è un cercare di rimanere aderenti alla realtà”.

Virus mutevole

In merito alla carica virale del Covid si registrano molti pareri discordanti. Tuttavia, molti scienziati ritengono che sia difficile stabilire se il virus SARS-COV-2 col tempo replichi meno o se ci siano meno virus in un soggetto contagiato.

È possibile anche che qualora il virus cambi i suoi connotati, c’è il rischio che un giorno il coronavirus diventi irriconoscibile per la memoria del sistema immunitario (nelle persone guarite o vaccinate) o che impari a resistere ai farmaci.

Il Medico personale di Berlusconi, sempre durante la trasmissione di Piazzapulita, ha ribadito: “Il virus si sta manifestando in forma differente, si sta adattando all’ospite in maniera differente. Non generalizziamo sulle terapie”.

Poi sulla mutazione del virus aggiunge: “Se nell’interazione tra virus e paziente succede qualcosa di diverso, non significa che il virus non ci sia più. Significa che si manifesta in una forma differente: non lo dico io, lo dicono tanti medici. Il virus non è mutato, ma probabilmente si sta adattando all’ospite in maniera differente. Io continuerò a dire che è fondamentale l’osservazione e la tempestività”.

 

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