Un pomeriggio molto amaro per la città di Bergamo. Sarà quello di domenica 18 aprile, per l’esattezza a partire dalle ore 17: in città avrà infatti luogo l’evento ‘No paura day, per la libertà di pensiero e di parola’. Una manifestazione organizzata in pieno centro cittadino: davanti al Teatro Donizetti e lungo il Sentierone, la via del passeggio per eccellenza del capoluogo orobico. Peccato che i temi portati in piazza siano all’insegna del più spinto negazionismo del Covid. E infatti le proteste, anche molto vibranti, non sono mancate.
Il libro che sarà presentato all’evento afferma infatti che non si debba avere paura del Covid-19. Anzi. L’autore, Angelo Giorgianni, sostiene che la pandemia non sia nient’altro che “una strage di Stato” che presenta numerose “verità nascoste“. Addirittura si afferma che l’intera emergenza sanitaria non sia altro che una manovra di destabilizzazione. Il tutto a un paio di km di distanza da quella via Borgo Palazzo che nel marzo 2020 vide la lugubre colonna dei mezzi militari che portarono le salme delle vittime del Coronavirus lontano da Bergamo.
E sono tante le figure di cittadini di Bergamo e provincia che non ci stanno. Uno di loro è Marco Birolini, giornalista di ‘Avvenire’. “Quindi arriverà un tizio a raccontarci che i camion militari con le bare erano un trucco. Viene a spiegarcelo lui con i suoi seguaci, che la sanno lunga. È fortunato: i bergamaschi sono democratici e tolleranti. Forse troppo. Poi ci vorrebbe anche rispetto, ma forse è chiedere troppo“, la sua riflessione. Molto critico anche Pierangelo Manzoni, consigliere comunale a Solza. “Così pian piano si mina la credibilità di istituzioni, della medicina, della scienza – sottolinea –. Poi ci sono anche le offese. Abbiate pazienza, io che vengano a dire che i camion con le bare sono stati tutta una sceneggiata, non lo sopporto. Mi indigna profondamente“.
L’organizzazione ha fatto sapere che il ‘No paura day, per la libertà di pensiero e di parola’ sarà una “manifestazione pacifica ed apartitica contro la narrazione pandemica e la strumentalizzazione politica“. Oltre a Giorgianni interverranno a Bergamo lo storico Paolo Sensini, la giornalista e scrittrice Lidia Sella (“Processo alla Mascherina. Elenco dei capi d’accusa“, il suo testo) e il medico Francesco Oliviero. Ognuno di loro sosterrà tesi negazioniste. Al termine della manifestazione avrà luogo una breve rappresentazione teatrale sul tema. Ma una buona fetta di Bergamo, città ancora profondamente ferita, non ci sta.
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