Attacco hacker: “I dati personali? Conta più il vaccino”

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L’attacco hacker che ha visto coinvolta la Regione Lazio e il suo sistema di vaccinazione non sta creando difficoltà all’hub vaccinale di Termini a Roma. Nel corso della mattina, infatti, tanti i cittadini che hanno fatto il vaccino, senza riscontrare alcun disservizio. “Non c’erano file e la documentazione dell’avvenuta vaccinazione è stata stampata”. Queste le parole di chi, questa mattina, è riuscito a vaccinarsi nonostante l’attacco hacker al servizio. Le apparenti difficoltà iniziali, quindi, sono state superate.

I maggiori problemi causati dall’attacco hacker: le prenotazioni e i dati dei vaccinati

Rimangono comunque due grandi problemi causati dall’attacco hacker: la future prenotazioni e i dati personali dei vaccinati. Per quanto riguarda il primo, alle 15:30 di oggi, lunedì 2 agosto, Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio, terrà una conferenza stampa per spiegare la situazione e fare il punto su quanto accaduto. Per quanto riguarda invece i dati personali dei vaccinati, gli utenti non sembrano preoccupati. “Scarichiamo app che prendono i nostri dati in continuazione. Se qualcuno vuol sapere qualcosa di me può già farlo. Meglio il vaccino”.

L’azione potrebbe essere partita dall’estero. Richiesto un riscatto in bitcoin

Secondo quanto emerso la Polizia Postale, nelle prossime ore, consegnerà alla procura una prima informativa sull’attacco hacker. Gli autori, stando a quanto riportato dalle agenzie stampa, l’attacco sarebbe partito dall’estero. L’ipotesi è quella di un’organizzazione internazionale che avrebbe avanzato, la scorsa notte, una richiesta di riscatto sottoforma di bitcoin.

L’attacco hacker, in corso da almeno 24 ore, ha preso di mira il Centro Elaborazione Dati della Regione Lazio. Così facendo, ha disattivato il portale Salute Lazio e la rete vaccinale. Al momento, nonostante le vaccinazioni di oggi non abbiano subito rallentamenti, le prenotazioni sul portale rimangono ancora bloccate. Gli hacker, secondo quanto emerso, sarebbe riusciti ad infiltrarsi nel sistema utilizzando il profilo di un amministratore di rete. Così facendo hanno attivato il cosiddetto “cryptolocker”, un sistema in grado di criptare i dati e bloccarli.

“La campagna di vaccinazione non si ferma e nella giornata di ieri sono stati somministrati 50mila vaccini, nonostante il più grave attacco informatico subito”. A dirlo è Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio. “Fino al 13 agosto ci sono oltre 500mila cittadini che hanno la loro prenotazione e possono recarsi nei centri di somministrazione nella data e nell’orario indicato in precedenza”.

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