Si attendeva una presa di posizione ufficiale di Roberto Speranza dopo lo stop al vaccino AstraZeneca deciso lunedì dall’Aifa. Una decisione, condivisa con altri Stati d’Europa, che diversi grattacapi ha creato al governo e al presidente del Consiglio Mario Draghi. E anche per questo motivo assumono particolare importanza le parole che il ministro della Salute ha pronunciato in occasione dell’evento “Online Talk Sanità – Strategie per la Riforma del Sistema e Vincere la Pandemia“. Un evento nel corso del quale Speranza ha parlato ai microfoni del direttore del ‘Corriere della Sera’, Luciano Fontana.
“Chi ha già fatto il vaccino AstraZeneca non ha ragione di essere preoccupato. Questa è una pausa solo precauzionale. I vaccini sono e restano l’arma fondamentale con cui uscire da questi mesi difficili“, ha voluto chiarire Speranza. Che ha poi scelto di spiegare i motivi profondi dietro la decisione dell’Aifa: “Quando emergono fatti nuovi come ieri è giusto fermarsi per fare una verifica. Questo deve aumentare il livello di fiducia dei cittadini“.
Ecco dunque come si stanno muovendo non solo il nostro Governo, ma più in generale i ministri delle Salute dell’Unione europea. Così Speranza: “La decisione di ieri di sospendere AstraZeneca è di natura precauzionale e la decisione è emersa dopo una valutazione dell’istituto tedesco per i vaccini. C’è stato un confronto tra i ministri della salute. Ora i governi attendono il giudizio Ema per giovedì. Siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione per consentirci di riprendere la vaccinazione. È giusto avere cautela“.
C’è poi un aspetto fondamentale, che sta creando non poche apprensioni ai cittadini: lo stop ad AstraZeneca provocherà un rallentamento della campagna vaccinale? Anche a questa domanda ha risposto il ministro Speranza. “Nel secondo trimestre ci aspettiamo oltre 50 milioni di dosi, di cui 7,3 milioni di Johnson & Johnson che è un monodose. Nel terzo trimestre ci aspettiamo invece fino a 80 milioni di dosi. C’è quindi un’accelerazione forte, che dobbiamo poi tradurre in capacità logistica di somministrare i vaccini sul territorio“.
A tale scopo, il personale medico incaricato di prendere parte attivamente alle vaccinazioni è destinato ad aumentare. “Stiamo lavorando a una norma che consentirà anche agli infermieri di contribuire alla campagna vaccinale, e anche alle farmacie. Stiamo organizzando una rete articolata“, ha annunciato Speranza. E la lotta del Governo italiano contro il Coronavirus prosegue. Indipendentemente dalla decisione che giovedì prossimo l’Ema prenderà su AstraZeneca.
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