In seguito alla sospensione del vaccino di AstraZeneca in Danimarca e in Norvegia, anche in Italia sono stati presi alcuni provvedimenti. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha vietato in via precauzionale l’utilizzo di un lotto del siero che avrebbe causato reazioni gravi. “A seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti Covid-19, Aifa ha deciso di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema”, ha reso noto l’Agenzia.
L’Aifa ha precisato che “al momento non abbiamo stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi”. “Stiamo effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti“, ha aggiunto l’Agenzia. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) analizzerà i campioni del lotto in questione.
Il premier Mario Draghi ha affrontato la questione del vaccino di AstraZeneca nel corso di un colloquio telefonico con Ursula Von der Leyen, la presidente della Commissione europea. Fonti di Palazzo Chigi riferiscono che dalla telefonata è emerso che “non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino di AstraZeneca”. Von der Leyen, dal canto suo, ha reso noto che l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha avviato un’ulteriore revisione accelerata del vaccino.
L’Ema ha comunicato che, per il momento, non ci sono “indicazioni che la vaccinazione anti-Covid abbia causato” gli eventi tromboembolici segnalati da diversi Paesi europei in seguito alla somministrazione del vaccino di AstraZeneca. “Queste condizioni non sono elencate come effetti collaterali di questo vaccino”, sottolinea l’agenzia. Per il Prac (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee), il comitato per la sicurezza dell’Ema, “i benefici del vaccino continuano a superare i suoi rischi”. Pertanto, il siero “può continuare a essere somministrato, mentre sono in corso le indagini sui casi” segnalati. “Il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate non è superiore a quello osservato nella popolazione generale”, ha osservato l’Ema in una nota ufficiale. L’Agenzia ha assicurato che renderà noto ogni nuovo sviluppo che emergerà durante la sua valutazione.
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