Si torna a parlare di AstraZeneca, e del vaccino che in tanti non vogliono ma che continua ad essere somministrato. E che continua ad arrecare problemi, come dimostra il caso della trombosi di una 18enne a Genova. Tanto che ora le strategie potrebbero cambiare ancora una volta.
AstraZeneca: il Cts al lavoro, le Regioni in attesa
Secondo quanto spiegato dall’Ansa, infatti, il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) già nei prossimi giorni potrebbe esprimersi con un nuovo pronunciamento sul suo utilizzo nella strategia vaccinale. In particolare per quanto riguarda la somministrazione di AstraZeneca proprio fra i giovani, cosa avvenuta in particolare nel corso di alcuni Open Day organizzati a livello locale.
E infatti alcune Regioni stanno pensando di non proporre più Open Day vaccinali con il farmaco anglo-svedese. Un esempio è Napoli, dove era stata programmata alla Asl 2 cittadina una serata di vaccinazioni massicce con AstraZeneca, anche senza prenotazione. Ma non si farà più. E Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha spiegato che potrebbero essere introdotti dei limiti di non fattibilità sotto i 30 o i 40 anni. “Mentre una revisione non la farei sopra i 50 anni. Perché il rapporto tra rischi e benefici è indubbiamente, anche con la circolazione attuale, a favore del beneficio“, ha aggiunto.
Open Day: tutte le diverse iniziative sparse per l’Italia
Non ovunque, però, ci si è mossi in tale direzione. In Sicilia, per esempio, è in corso un’iniziativa che resterà in vigore fino a domenica 13 giugno e che prevede la somministrazione di vaccino a tutti i cittadini dai 18 anni in su che non presentino fragilità. Le somministrazioni avverranno su base volontaria e senza prenotazione, e i farmaci utilizzati saranno quelli di Johnson & Johnson e proprio AstraZeneca.
Quest’ultimo siero continua ad essere somministrato in Puglia, ma solo come seconda dose (ci sono ancora 300 mila richiami da fare). In Sardegna lo si utilizza, ma solo rigorosamente per le fasce d’età consigliate (e quindi dai 60 anni in su). In Veneto ormai il vaccino AstraZeneca non viene più proposto ai giovani, mentre Friuli-Venezia Giulia e Marche hanno deciso di non inserirlo negli Open Day. Iniziative di questo tipo resistono invece in Abruzzo e nel Lazio, dove ce ne sarà una valida fino a domenica ed estesa a tutti i maggiorenni.