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Nel corso della conferenza stampa dell’Agenzia europea per il farmaco (Ema), sono arrivate nuove spiegazioni sullo stop al vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Emer Cooke, la direttrice dell’ente regolatore, ha spiegato che una nuova revisione del farmaco si è resa necessaria per verificarne la sicurezza. “Stiamo cercando di capire se esiste una correlazione tra la somministrazione del vaccino e lo sviluppo di coaguli di sangue”, ha sottolineato. Al momento “non ci sono indicazioni che le vaccinazioni possano aver provocato gli eventi tromboembolici”. Cooke ha poi dichiarato di non voler fare ipotesi su quelle che saranno le conclusioni dell’Ema. “La priorità è garantire che i vaccini possano essere utilizzati in sicurezza”, ha aggiunto. Tutti gli eventi tromboembolici che si sono verificati finora stanno venendo valutati caso per caso. L’Ema renderà note le sue conclusioni giovedì. Cooke ha promesso la massima trasparenza.
Vaccino AstraZeneca, Ema: “Il rapporto rischi-benefici resta positivo”
Cooke ha ribadito che “il rapporto rischi-benefici del vaccino AstraZeneca rimane positivo”. La direttrice dell’Ema ha poi sottolineato che “la situazione attuale non è imprevista. Quando si vaccinano milioni di persone non è raro che si abbiano reazioni avverse, il nostro ruolo è valutare che qualsiasi caso sia un reale effetto collaterale o una coincidenza“. “Finora nell’Unione europea si sono verificati 30 eventi tromboembolici su circa 5 milioni di vaccinati con il siero di AstraZeneca”, ha proseguito. “Questi dati, chiaramente, sono in evoluzione, perché quando eventi simili vengono segnalati aumenta l’attenzione e di conseguenza anche le segnalazioni. Ciò è positivo, perché aiuta a capire meglio l’incidenza di questi episodi”.
La valutazione dell’Ema
Nel corso della conferenza stampa, Cooke ha spiegato che l’Ema condurrò delle valutazioni anche sulla conservazione del vaccino di AstraZeneca e su eventuali legami tra gli eventi tromboembolici e specifici lotti del siero. Anche l’intero processo di produzione del vaccino verrà indagato con attenzione.
La direttrice dell’Ema ha poi ricordato che “i singoli Paesi decidono sulla base delle informazioni disponibili a livello nazionale. È una prerogativa delle nazioni agire ed è nostra responsabilità concentrarci su una valutazione scientifica” per verificare il possibile nesso causa-effetto tra le vaccinazioni e gli effetti collaterali.