Assembramenti in zona arancione,
è già allarme: “Pessimo segnale”

Gli effetti del passaggio dalla zona rossa alla zona arancione in diverse grandi città italiane si è già fatto vedere questa domenica. Non sono infatti mancati code e assembramenti nei centri storici e nelle vie dello shopping. Con l’inevitabile coda di polemiche che ne è immediatamente susseguita.

Assembramenti, l’allarme della sottosegretaria Zampa

Tra i primi a lanciare l’allarme assembramenti c’è Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute. “Capisco che si debbano fare compere. Ma se si esce, si va in centro e si vede una situazione del genere, si dovrebbe fare qualcosa. Magari cambiare giorno, o cambiare zona per il proprio shopping. Forse addirittura tornare a casa. Quello che abbiamo visto non è un buon segnale. E sicuramente non ci conforta“, ha spiegato intervenendo a ’24Mattino’ su Radio 24.

Zampa non si è voluta sbilanciare su possibili, nuovi interventi governativi. Dalle sue parole si evince tuttavia un richiamo alla responsabilità dei cittadini: “So che si sta lavorando a ipotesi restrittive severe. Ma tutte le ipotesi che circolano sui giornali creano un’ansia impressionante. Quindi non voglio contribuire con ipotesi non confermate. Posso dire che si cercherà di far comprendere alle persone che è necessario spostarsi il meno possibile“. E, soprattutto, evitare assembramenti.

Massimo Galli severo: “Presto per un liberi tutti”

I giorni che mancano al nuovo Dpcm sono sempre meno, dato che il premier Giuseppe Conte illustrerà il nuovo piano il 3 dicembre. E nel frattempo anche Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, espone tutte le sue perplessità e preoccupazioni per i recenti assembramenti.

Se non si mantengono le precauzioni, è evidente che sarà inevitabile rivedere situazioni simili a quelle che già abbiamo vissuto“, è stato il suo monito nel corso di ‘Agorà’, su Rai3. E quindi, a commento delle immagini degli assembramenti cittadini: “Abbiamo ancora moltissimo virus che circola. Troppo per pensare di tornare a un liberi tutti appena si presenta un accenno di risultato. Il punto dovrebbe essere tenere il più possibile la situazione lontana da un rischio di risalita dei contagi. Non dovrebbe esserci invece la gara a cambiare colore“.

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