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Guardarsi allo specchio e non riconoscersi. È quello che accade alla maggior parte delle donne che affrontano le terapie contro un tumore. Terapie che lasciano cicatrici, dentro e fuori. “Perdita delle ciglia, delle sopracciglia e dei capelli, il volto che cambia: vedersi malata modifica la vita”. Sono queste le parole di Antonella, ex paziente oncologica e protagonista del corto prodotto da Ansa per raccontare il progetto ‘Tornare a volare’, realizzato dall’Associazione Libellule Onlus e vincitore del bando Community Award Program di Gilead Sciences.
Parrucca, cipria, rossetto e ombretti si alternano a parole pesanti come macigni mentre si riaccende il sorriso. Così la trasformazione attraverso il make-up diventa metafora della vita che ricomincia. Ad aiutare Antonella in questo percorso, l’Associazione Libellule Onlus, che si propone di trasformare la vita delle donne che hanno incontrato la malattia, grazie a uno spazio dove ansie e paura sono sostituite da positività e solidarietà.
‘Tornare a volare’ è un ciclo di 14 incontri dedicati alle donne che hanno avuto un tumore, per aiutarle a “riconoscersi” dopo il trattamento oncologico e a ritrovare il desiderio di tornare a contatto con la realtà. Chemioterapia e radioterapia sono particolarmente debilitanti, sia fisicamente che psicologicamente, e il loro successo dipende anche da una mente bendisposta alla guarigione. Tornare a volare significa riappropriarsi della propria identità e liberarsi delle angosce della malattia attraverso il confronto con chi ha vissuto la stessa esperienza.
L’iniziativa aiuta a impiegare il proprio tempo per fare qualcosa anziché abbandonarsi alla paura, proprio come Antonella. Prevede incontri in cui, oltre alla prevenzione e alla cura dei tumori, saranno affrontati diversi temi e attività. Come ad esempio yoga, tecniche di rilassamento, musica, cucina, scrittura, bricolage, cucito e disegno. Un’attenzione particolare è rivolta a trucco e hair styling, anche grazie al contributo della make-up artist Roberta Scagnolari.
Il progetto sarà realizzato grazie al contributo del Community Award Program; ossia il bando promosso da Gilead Sciences con cui vengono premiati i migliori progetti promossi da organizzazioni no profit che dimostrano di avere ricadute positive sulla qualità di vita e sull’assistenza a persone con malattie oncologiche e infettive.
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