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Amnesty International Italia ha presentato oggi il rapporto 2021-2022 sui diritti umani nel mondo. Il saggio è composto da 154 schede di approfondimento su 149 Paesi. “Se nel 2020 eravamo alla ricerca di una soluzione per uscire dalla pandemia, nel 2021 era a portata di mano, ma abbiamo perso l’occasione. Ciò è dovuto dal fatto che i vaccini sono diventati un privilegio per pochi e non per tutti”, ha rimarcato il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.
“Quello che è successo nel 2021 ci dice molto sullo stato globale dei diritti umani. I governanti disprezzano la dichiarazione universale del 1948”, ha dichiarato Emanuele Russo. Non solo il mondo nella sua totalità, ma anche l’Italia vive difficoltà riguardo i diritti umani. “Il 2021 poteva rappresentare un passo avanti per il nostro Paese ma non è stato così. Ci sono tanti passi avanti da fare ma c’è poca disponibilità da parte dei governi”, ha sottolineato la responsabile della campagna, Ilaria Masinara.
“Gli Stati ad alto reddito hanno colluso coi giganti aziendali ingannando le persone con slogan vuoti e false promesse su un’equa ripresa dalla pandemia da Covid-19, in quello che è risultato uno dei più grandi tradimenti dei nostri tempi”. È quanto si legge in una nota di Amnesty che accompagna il lancio della sua analisi annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Il rapporto 2021-2022 è pubblicato in Italia da Infinito Edizioni. Il documento denuncia che questi Stati, insieme ai colossi aziendali, hanno acuito la disuguaglianza globale.
E ne individua le cause “nella nociva avidità aziendale e nel brutale egoismo nazionale“; così come nell’abbandono della sanità e di altre strutture pubbliche da parte dei governi. “Il 2021 avrebbe dovuto essere un anno di ripresa e recupero. Invece, è diventato l’incubatrice di una più profonda disuguaglianza e di una maggiore instabilità, caustiche eredità per gli anni a venire”. Lo ha detto Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
“Le promesse di ‘ricostruire meglio’ e affrontare le disuguaglianze che avevano aggravato l’impatto della pandemia sono rimbalzate da un leader a un altro – ha concluso -. Questi leader hanno portato in scena una recita sul tradimento e sull’avidità, in combutta con i colossi aziendali. Gli effetti più dannosi sono stati per le comunità più marginalizzate e per quelle affette da povertà endemica”.
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