L’Alto Adige sarà in zona gialla da lunedì. Lo ha comunicato l’assessore alla sanità Thomas Widmann, sottolineando che ormai tutti i parametri indicano questa direzione. Widmann ha ricordato che Bolzano nei giorni scorsi aveva già adottato le misure da zona gialla, come l’obbligo di mascherina all’aperto e di Ffp2 sui mezzi pubblici. “Per gli altoatesini cambierà poco“, ha aggiunto Thomas Widmann. Lo stesso giorno entrerà in vigore il Super Green Pass. Widmann ha fatto presente che negli ultimi giorni si è iniziato a registrare un forte afflusso agli hub vaccinali, soprattutto per il richiamo. A metà dicembre “ci sarà un’offensiva vaccinale“, ha sottolineato l’assessore.
Secondo diversi studi il Trentino Alto Adige è ai primi posti in Italia per la qualità del sistema sanitario. Eppure si ritrova agli ultimi posti per dosi somministrate. Questi ritardi sono dovuti a diverse cause: in cima alla lista c’è sicuramente lo scetticismo di una parte della popolazione nei confronti del vaccino. Sotto altri punti di vista c’è anche da sottolineare l’inefficacia dei provvedimenti che avrebbero dovuto incentivare le somministrazioni e alcuni imprevisti organizzativi legati alla gestione delle prenotazioni. In generale c’è una scarsa fiducia del vaccino, che qui sembra incidere di più rispetto ad altre zone d’Italia. Lo si vede per esempio dall’alto numero di operatori sanitari non ancora vaccinati.
La diffidenza nei confronti del vaccino ha generato un altro curioso fenomeno in Alto Adige con il proliferare di scuole clandestine ideate per i figli dei no-vax. Sono almeno dieci le scuole nascoste nei boschi dell’Alto Adige, specialmente in Val Aurina, Val Venosta e Passiria. Le indagini sono iniziate dopo che decine di famiglie hanno ritirato i figli da scuola per avviarli all’istruzione parentale. Nelle strutture clandestine non vige alcun obbligo di mascherina o vaccino, né bisogna osservare alcuna misura di distanziamento. I bambini e ragazzi mandati alle scuole clandestine sono 629 in totale. Prima della pandemia, erano solo una cinquantina gli iscritti, che sono passati a 130 lo scorso autunno. All’inizio di questo nuovo anno scolastico gli alunni ritirati da scuola sono stati 360, un numero quasi raddoppiato alla fine di ottobre, arrivando a 600.
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