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CRONACA

Alitalia, l’ultimo giorno è arrivato: “Siamo tristi e arrabbiati”

Una lunga storia, iniziata nell’immediato secondo dopoguerra e che si conclude oggi. Giovedì 14 ottobre è l’ultimo giorno di Alitalia, prima del definitivo passaggio a ITA – Italia Trasporto Aereo che sarà operativo da domani. E inevitabilmente tra i dipendenti l’atmosfera è pesante, il clima elettrico e l’umore molto basso.

Il racconto di chi ha lavorato in Alitalia fino all’ultimo

In tal senso sono numerose le testimonianze raccolte da Ansa in questo storico 14 ottobre. “Ho sempre sognato di fare l’assistente di volo – ha raccontato una assistente di volo, reduce da oltre 25 anni di servizio in azienda –. Da quando ero bambina vedevo le hostess dell’Alitalia in aeroporto quando accompagnavo mia madre a prendere mio padre da un viaggio di lavoro. E, finalmente, anche io a 25 anni ero una ‘volatile’. Selezioni, esami, tutti gli iter necessari“.

Sono passati gli anni ed il mio amore per questo lavoro è cresciuto sempre di più. Il mio amore per Alitalia. Ora che, dopo 74 anni, non ci sarà più sono triste, amareggiata, arrabbiata – ha aggiunto –. Non dormo. Penso a tutti i miei colleghi ed alle conseguenze. Perché qualcuno o qualcosa più grande di me ha deciso di ucciderla. Io l’ho perdonata tante volte come si fa per chi ami veramente, ma qualcun altro non l’ha mai guardata negli occhi e nel cuore. Perché se l’avesse fatto non sarebbe stato così crudele“.

Come cambierà il comparto aereo nel Paese

Tanta commozione, ma anche un momento duro per la storia stessa del Paese. E lo hanno sottolineato altri due veterani di Alitalia, reduci da oltre vent’anni di servizio: “È una sconfitta per l’Italia. Si chiude una pagina di orgoglio per il nostro Paese per il mondo, con quel nostro logo che ci ha rappresentato come italiani. Siamo amareggiati, soprattutto perché si viene a perdere un know how unico e ci si ritroverà il comparto fagocitato dalle low cost“.

Il tutto mentre continua il presidio permanente dei lavoratori di Alitalia, ma con una forza e una partecipazione che sono andate scemando settimana dopo settimana. Come se il respiro si fosse fatto sempre più pesante, man mano che la ex compagnia di bandiera smetteva realmente di esistere.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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