Jorge Mario Bergoglio, questo il suo nome di battesimo, ha ricoperto il ruolo di Papa dal 2013, lasciando un’impronta indelebile nella Chiesa cattolica e nella società contemporanea
Il mondo intero è in lutto per la scomparsa di Papa Francesco, il primo Pontefice proveniente dalle Americhe, che ci ha lasciati nel giorno di Pasquetta all’età di 88 anni. La sua morte ha colpito profondamente i cuori di milioni di fedeli. Jorge Mario Bergoglio, questo il suo nome di battesimo, ha ricoperto il ruolo di Papa dal 2013, lasciando un’impronta indelebile nella Chiesa cattolica e nella società contemporanea.
Poco fa, nel giorno di lunedì dell’Angelo (21 aprile 2025), il cardinale Kevin Farrell ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, con queste parole: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
Nato il 17 dicembre del 1936 a Buenos Aires, in Argentina, Bergoglio era figlio di immigrati piemontesi. Crescendo in un contesto di umiltà, il giovane Jorge apprese fin da subito l’importanza della solidarietà e della vicinanza ai più bisognosi. Suo padre, Mario, lavorava come ragioniere per le ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si dedicava alla cura della famiglia e all’educazione dei cinque figli. Questi valori familiari avrebbero poi influenzato profondamente il suo ministero sacerdotale e la sua visione della Chiesa.
Dopo aver conseguito il diploma come tecnico chimico, Bergoglio scelse di entrare nel seminario diocesano. La sua formazione lo portò a completare gli studi umanistici in Cile, seguiti da un ritorno in Argentina, dove si laureò in filosofia. La sua carriera accademica iniziò come professore di letteratura e psicologia, prima di dedicarsi completamente alla vita religiosa. Nel 1969, Bergoglio venne ordinato sacerdote, dando inizio a un percorso che lo avrebbe portato a diventare una delle figure più influenti della Chiesa cattolica.
Il suo approccio pastorale si distinse per un forte impegno verso i più poveri e gli emarginati. “La mia gente è povera e io sono uno di loro” è una delle frasi che meglio incapsula la sua filosofia di vita. Bergoglio si dedicò attivamente alla comunità di Buenos Aires, utilizzando mezzi di trasporto pubblici per spostarsi e visitare i fedeli. Questa scelta non solo rappresentava un gesto di umiltà, ma rifletteva anche la sua volontà di essere un pastore vicino alla gente.
Durante la crisi economica che colpì l’Argentina nel 2001, Bergoglio si fece portavoce della giustizia sociale, invitando la Chiesa a non chiudere le porte e a rimanere un faro di speranza per le persone in difficoltà. Le sue parole, caratterizzate da un linguaggio semplice ma incisivo, hanno saputo toccare le corde più profonde della vita quotidiana, richiamando l’attenzione sulla necessità di un cambiamento sociale e di una maggiore equità.
Il 13 marzo 2013, Papa Francesco venne eletto Sommo Pontefice, segnando l’inizio di un pontificato che si sarebbe contraddistinto per l’apertura e la riforma. Il suo motto “Miserando atque eligendo” (Misericordioso e scelto) rappresenta bene la sua visione di una Chiesa inclusiva e accogliente. Durante il suo pontificato, ha affrontato questioni scottanti come:
La pubblicazione dell’enciclica “Laudato si’” ha rappresentato un punto di svolta, sottolineando l’urgenza di prendersi cura del pianeta e dei più vulnerabili. Le sue visite pastorali in diverse nazioni hanno sempre cercato di portare un messaggio di pace e riconciliazione, incoraggiando i fedeli a vivere secondo i principi del Vangelo.
Su alcuni temi, però, non si è distaccato troppo dai suoi predecessori, scagliandosi in particolare contro l’interruzione di gravidanza e arrivando a definire i medici antiabortisti dei “sicari”. Anche sul fronte dell’eutanasia e del suicidio assistito non ha mai mostrato alcuna apertura, sottolineando più volte che non esiste alcun diritto a morire e che la sanità deve accompagnare alla morte, ma non provocarla o aiutare qualsiasi forma di suicidio. Ha anche rivolto delle critiche alla cosiddetta “teoria gender”. In altre occasioni ha però fatto delle dichiarazioni che sono state percepite come maggiormente “progressiste”, come quando nel 2013 disse “Chi sono io per giudicare un Gay?”.
La morte di Papa Francesco segna la fine di un’epoca e lascia un vuoto incolmabile non solo tra i cattolici, ma anche tra coloro che hanno trovato in lui un leader morale e spirituale. La sua eredità vive nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo, che continueranno a ricordare il Pontefice che ha saputo unire il messaggio cristiano ai problemi urgenti della nostra società. Papa Francesco rimarrà un simbolo di speranza e cambiamento, un uomo di fede che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri.
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