Montecitorio, flash mob Actionaid per gli esclusi dall’anagrafe

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“Siamo a Montecitorio con la campagna per dare voce a chiunque veda i propri diritti negati perché non iscritti all’anagrafe. Non si può accedere ai servizi di assistenza sociale. Abbiamo invaso la piazza di scatole vuote che rappresentano proprio queste persone. Chiediamo alla politica di agire”. Così Katia Sannavini, vice segretaria generale di Actionaid Italia durante il flash mob di oggi in piazza Montecitorio a Roma.

Tutti i diritti negati agli esclusi all’anagrafe

La protesta è stata organizzata per dare voce a tutti coloro che vivono in uno stato di attesa e ansia perché privati dei propri diritti fondamentali. Come ad esempio non avere il medico di base, andare incontro a problemi per la mensa scolastica e il bonus libri dei propri figli. Ma anche difficoltà ad accedere ai sussidi, ai buoni spesa Covid e all’assistenza sociale. E ancora: non votare, spesso non poter rinnovare il permesso di soggiorno o essere costretti a registrarsi come senza fissa dimora.

E questo è quanto sperimentano molti abitanti del Quarticciolo, a Roma. Perciò Actionaid ha lanciato la campagna #DirittiInGiacenza per denunciare che “troppo spesso nel nostro Paese l’esclusione dalla residenza è discrezionale, illegittima e discriminatoria verso le persone più fragili. Nei fatti, dalla residenza dipende la possibilità di esercitare molti diritti fondamentali“, spiega Francesco Ferri, del Programma Migrazioni Actionaid.

Ferri (Actionaid): “Problema sommerso”

Anche a Roma tantissime persone sono escluse dall’anagrafe e nei vari Municipi abbiamo riscontrato procedure e prassi anche molto differenti tra loro tanto che la stessa persona può addirittura ricevere risposte diverse a seconda dell’ufficio in cui si presenta – aggiunge -. Questa situazione genera non solo confusione ma produce anche esclusione. Con la campagna #DirittiInGiacenza portiamo alla luce un problema sommerso e sconosciuto.

“Ancora troppe persone in Italia, in particolare di origine straniera, non hanno accesso ai diritti primari – conclude Ferri -. Chiediamo di garantire l’iscrizione anagrafica e l’accesso ai diritti per tutti, senza discriminazioni.

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