Sono settimane che si parla dell’emergenza siccità. Un allarme che inizialmente riguardava il livello dei fiumi, poi la tenuta dell’agricoltura per i gravi problemi di irrigazione. Ora però arrivano i primi veri provvedimenti per quanto riguarda l’acqua potabile nelle case dei cittadini. Con diversi interventi già presi da diversi Comuni, per ora solo a livello locale. Ma che sicuramente sono molto significativi.
Tra i primi a muoversi spicca il Comune di Verona. Il neo sindaco Damiano Tommasi ha infatti firmato un’ordinanza che fino al termine del mese di agosto limita l’utilizzo dell’acqua potabile ai soli fini domestici, di pulizia personale e di igiene. Questo comporta un divieto di usarla, ad esempio, per irrigare orti, giardini e campi sportivi. Ma anche per lavare l’automobile, per riempire le piscine e in generale per tutte le attività non strettamente necessarie ai fini del fabbisogno umano.
Ognuna delle attività sopra menzionate è permessa (seppure sconsigliata) solo tra le ore 21 e le 6 del mattino. Da sottolineare anche le conseguenze per i trasgressori. Chi fosse sorpreso a usare acqua potabile in maniera non consentita (e quindi sprecarla), infatti, andrebbe incontro a una multa che può arrivare fino a 500 euro.
Verona non è però l’unico Comune d’Italia che ha adottato un provvedimento del genere. Anche a Pisa, infatti, il sindaco Michele Conti ha emesso un’ordinanza per la razionalizzazione del consumo di acqua potabile e il divieto di uso improprio. Entrerà in vigore in data 11 luglio e resterà valido fino al 31 agosto. “È un atto necessario. L’Autorità Idrica Toscana ha invitato tutte le amministrazioni comunali ad adottare specifiche ordinanze per vietare tutti gli usi non essenziali dell’acqua proveniente dal pubblico acquedotto“, ha spiegato.
Situazione più complessa, invece, in Lombardia. Da un lato, infatti, l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori, ha garantito che “non c’è un problema di approvvigionamento dell’acqua per usi potabili“. Dall’altro però la “crisi idrica più importante degli ultimi 70 anni” esiste eccome. E in più “è giusto chiedere lo stato di emergenza“. Tanto che, a livello locale, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha vietato l’irrigazione dei giardini e il lavaggio delle automobili tra le 8 e le 21. Il suo omologo a Bergamo, Giorgio Gori, ha emesso lo stesso divieto tra le 6 e le 22 per i giardini. Divieto assoluto, invece, per il lavaggio delle auto e il riempimento delle piscine. Decisioni analoghe alle porte di Milano, nei Comuni di Desio e Lissone.
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