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“L’idea nasce sicuramente dal video, immagini sconvolgenti che mi hanno molto colpito. In realtà quel video racconta quello che avviene negli Stati Uniti, e in tutto il mondo, quotidianamente”, spiega il writer Jorit Agoch parlando del murale dedicato a George Floyd. “Ho raffigurato George Floyd insieme a Lenin, Angela Davis, Luther King e Malcom X perché non volevo che quest’immagine fosse solo un ricordo in memoria di una persona uccisa brutalmente. Ho voluto rappresentare un’intera fascia di popolazione che vive ai margini della società, esclusa dalla decisioni e costretta ad una vita di stenti. Il video rappresenta la realtà: il ginocchio sul collo che non fa respirare queste persone”.
Oltre a George Floyd, nel murale sono rappresentati altri personaggi storici. Il writer ha scelto Angela Davis, Martin Luther King e Malcom X perché le loro idee e loro lotte tendono in una certa misura a sovrapporsi. La scelta di inserire nel murale anche una figura divisa come quella di Lenin non è stata casuale. “Ci tenevo ad inserire Lenin perché lui sosteneva che il razzismo fosse un alibi del potere per giustificare lo sfruttamento. Vorrei che questo murale generasse delle riflessioni. È facile fare un discorso contro la violenza guardando alle rivolte, ma il discorso è più complesso. Luther King diceva che la rivolta è la voce di chi non viene ascoltato”
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