A Montecitorio la protesta degli albergatori: “Situazione surreale”

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I lavoratori dell’industria alberghiera (il cosiddetto settore Horeca, ‘Hotellerie-Restaurant-Café’) sono sul piede di guerra. Nella mattinata di lunedì, albergatori e ristoratori si sono presentati a Roma, davanti a Montecitorio, per contestare le posizioni del governo in materia di ripresa economica e rapporto con gli albergatori stessi. Nel mirino delle critiche anche le parole del sottosegretario al Ministero dell’Economia, Laura Castelli, pronunciate in tv pochi giorni fa: “Se le persone non vanno più al ristorante, dobbiamo aiutare i ristoratori a cambiare tipologia di lavoro” aveva dichiarato al ‘Tg2 Post’.

Paolo Bianchini (Movimento Ospitalità): “Dal governo ci aspettiamo attenzione, non insulti”

“In questi giorni c’è stata una polemica enorme dopo le parole del vice ministro Castelli secondo cui dovremmo cambiare mestiere se i nostri ristoranti non lavorano – ha dichiarato in merito Paolo Bianchini, presidente del Mio-Movimento Imprese Ospitalità, presente alla manifestazione -. Il problema è che non abbiamo deciso noi di non lavorare. La crisi economica creata dal Covid non l’abbiamo creata noi, che anzi siamo vittime di quello che è successo. Non è responsabilità nostra se i bar e ristoranti sono vuoti. Se fate un giro a Roma di sera vedrete che ci sono intere aree praticamente desertificate dall’ormai totale assenza di turisti stranieri. Ci sono alberghi blindati da cinque mesi, la situazione è veramente surreale. Da un governo ci aspettiamo attenzione, risposte e sostegno, non insulti”.

“Grave problema economico da qui a settembre”

“Il nostro comparto rappresenta un milione e 300mila addetti – ha aggiunto Bianchini -. Produce il 13 per cento del Pil con quasi 90 miliardi di fatturato. Siamo un motore economico vero per il Paese, non possiamo continuare ad essere invisibili per il Governo. Speriamo che da oggi, da Giuseppe Conte ai ministri che si occupano di lavoro, economia e delle tematiche che ci riguardano ci sia più attenzione. Da invisibili vogliamo diventare protagonisti. Chiediamo considerazione, un’interlocuzione importante perché ad oggi la crisi che ci sta avvolgendo sarà sempre più pesante. Perché da qui a settembre avremo un problema economico veramente grave”.

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