La poliomielite è una malattia infettiva causata dal poliovirus che attacca il sistema nervoso. È altamente contagiosa e colpisce soprattutto i bambini sotto i 5 anni e gli adolescenti
A Gaza è stato registrato il primo caso di poliomielite dopo 25 anni, adesso Oms e Unicef chiedono due tregue umanitarie di sette giorni l’una per poter vaccinare oltre 640mila bambini a rischio. A diffondere la notizia è il ministero della Salute palestinese dopo il ritrovamento del poliovirus tipo 2 nei campioni delle acque fognarie o stagnanti. Prima della poliomielite tra gli abitanti sono stati registrati circa 40.000 casi di epatite A, infezioni respiratorie acute, circa 65.000 casi di sfoghi cutanei e oltre 103.000 casi di scabbia e di pidocchi.
La poliomielite ritorna a Gaza dopo 25 anni con il primo caso di un bambino di soli 10 mesi. La diagnosi è arrivata dopo la conferma in un laboratorio in Giordania. L’UNICEF e l’OMS hanno chiesto ai Paesi in conflitto una pausa umanitaria di 7 giorni per consentire la vaccinazione. Andrea Iacomini, portavoce di UNICEF Italia, ha detto ai giornali: “Chiediamo pausa anti-polio. Dobbiamo vaccinare il 95% dei bambini prima che sia troppo tardi. La diffusione della malattia, che per altro è molto veloce, è una minaccia per la Striscia ma anche per i paesi vicini”. “La ricomparsa della polio a Gaza dopo un quarto di secolo è un segnale molto preoccupante perché la situazione è caotica, disperata e anche molto pericolosa. Non possiamo consentire il diffondersi della malattia che per altro è molto veloce e diventa una minaccia non solo per i bambini della Striscia ma per quelli di tutta la Regione. Questa è una situazione che va assolutamente impedita. Per questo chiediamo una pausa“.
“Il fatto che una malattia come questa colpisca soprattutto i bambini è molto preoccupante – ha aggiunto Iacomini –. È chiaro che per prevenire la polio c’è bisogno di condizioni sul campo che non sono state presenti a Gaza per 10 mesi. Serve l’accesso alle forniture necessarie, alla sicurezza per gli operatori sanitari che dovranno somministrare i vaccini. Ecco perché noi chiediamo una pausa anti-polio, perché i vaccini devono arrivare a Gaza e devono essere distribuiti in sicurezza e prima che sia troppo tardi“.
“È necessario che i bambini e le famiglie raggiungano le strutture per la somministrazione e che gli operatori possano a loro volta raggiungere coloro che sono impossibilitati a muoversi. Senza le pause è chiaro che non è possibile farlo. Si pensi che durante ogni tornata della campagna noi daremo due gocce del vaccino a 340mila bambini sotto i 10 anni“, ha continuato Iacomini. “Abbiamo pronte milioni di dosi, circa un milione e mezzo, che saranno consegnate nella Striscia. La consegna dei vaccini però, con una attenzione alla catena del freddo, deve passare per l’aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv quindi è fondamentale che il trasporto venga facilitato nella fase del viaggio. Ma c’è bisogno di una pausa-polio“, ha aggiunto.
Per evitare il rischio di una ricomparsa della malattia “bisognerebbe coprire il 95% dei bambini“, ha spiegato il portavoce di UNICEF. “Questa è una minaccia per Gaza ma anche per i paesi vicini e il cessate il fuoco è l’unica soluzione. Anche perché la vita dei bambini della Striscia non è più una vita. Non c’è un posto sicuro, stanno finendo il cibo, l’acqua, i medicinali e il carburante. I sistemi ingienico-sanitari sono sovraccarichi, addirittura 7 volte le loro capacità. Le famiglie hanno chiesto del sapone, ora usano acqua e sale per curare le eruzioni cutanee dei bambini. I medici ci hanno raccontato che non hanno capacità di medicine per curarle. Non dimentichiamo anche le gravi violazioni psicologiche, anche dei bimbi israeliani. A noi interessa che i minori siano al centro dell’attenzione internazionale“, ha proseguito Iacomini.
La poliomielite è una malattia infettiva causata dal poliovirus che attacca il sistema nervoso. È altamente contagiosa e colpisce soprattutto i bambini sotto i 5 anni e gli adolescenti. La polio attacca principalmente le cellule del midollo spinale che intervengono nei movimenti. La maggior parte delle infezioni da poliovirus non provoca sintomi evidenti, mentre nel 5-10% dei casi il virus può causare sintomi simili a quelli dell’influenza, come: febbre, affaticamento, mal di testa, gola infiammata, vomito e dolori muscolari. Nel giro di poche ore può distruggere le cellule neurali causando una paralisi, ovvera la manifestazione più evidente della malattia . Le gambe (la zona più facilmente colpita) perdono tono muscolare e diventano flaccide. Il virus può invadere il sistema nervoso centrale causando la paralisi, atre forme più gravi possono portare a una paralisi respiratoria o alla morte. “Il virus si trasmette per via oro-fecale, con ingestione di acqua e alimenti contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani e si moltiplica nella mucosa della bocca, della faringe e nell’intestino“, spiega l’Iss.
Non esistono cure per la poliomielite, ma è possibile prevenire la malattia tramite la vaccinazione. Esistono due tipi di vaccini diversi: quello “inattivato” da somministrare con iniezione intramuscolo e quello “vivo attenuato” da somministrare per via orale.
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