Tutte le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 sulla tassazione delle cripto-attività: nuove aliquote, eliminazione della soglia di esenzione, rivalutazione fiscale e obblighi dichiarativi per i contribuenti
La Legge di Bilancio 2025, pubblicata il 31 dicembre 2024 in Gazzetta Ufficiale con il titolo “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”, è entrata in vigore il 1° gennaio 2025. Tra le varie disposizioni previste, emergono rilevanti modifiche in materia di tassazione delle cripto-attività, introdotte con l’obiettivo di aumentare la trasparenza fiscale e adattare le normative al crescente sviluppo del mercato digitale.
Le novità sono contenute nei commi 23-25 dell’articolo 1 della Legge n. 207 del 30 dicembre 2024 e rappresentano un passo significativo nel processo di regolamentazione delle valute virtuali e degli asset digitali. Gli interventi normativi mirano a perseguire un duplice scopo:
- Migliorare il controllo fiscale: grazie all’obbligo di dichiarazione e alla maggiore tracciabilità delle transazioni, l’intento è quello di combattere l’evasione fiscale nel settore delle criptovalute.
- Incentivare la conformità fiscale: l’introduzione di un’imposta unica e l’istituzione di misure specifiche per la regolarizzazione delle cripto-attività offrono ai contribuenti un quadro chiaro e coerente per rispettare i propri obblighi fiscali.
Evoluzione della normativa sulle cripto-attività
La prima regolamentazione organica delle cripto-attività in Italia risale al 2022, quando vennero introdotte disposizioni applicabili dal periodo d’imposta 2023. Il riferimento principale era rappresentato dall’articolo 67, comma 1, lettera c-sexies del TUIR, che prevedeva un’imposta sostitutiva del 26% su plusvalenze e proventi superiori ai 2.000 euro annui derivanti dalla cessione, detenzione o permuta di criptovalute. Tale soglia, pur non configurandosi come una franchigia, esentava dalla tassazione le plusvalenze inferiori a 2.000 euro.
Con la nuova Legge di Bilancio 2025, il quadro normativo cambia radicalmente, introducendo diverse novità a partire dall’anno fiscale 2025. Nello specifico, le principali modifiche riguardano:
- L’applicazione di un’imposta sostitutiva del 26% sui redditi diversi generati dall’alienazione di cripto-attività per il 2025.
- L’aumento dell’aliquota al 33% dal 1° gennaio 2026.
- La rimozione della soglia di non imponibilità di 2.000 euro, rendendo tassabili anche le plusvalenze di importo minimo.
Per il periodo d’imposta 2025, la tassazione sui redditi derivanti dalle cripto-attività sarà regolata da un’imposta sostitutiva del 26%. Questo regime transitorio anticipa un successivo incremento dell’aliquota al 33% a partire dal 2026, che allinea la tassazione delle criptovalute agli standard previsti per altri redditi finanziari. L’introduzione graduale di questo aumento mira a facilitare l’adattamento dei contribuenti al nuovo sistema fiscale.
L’aliquota del 33%, confermata nella versione definitiva della legge (originariamente era stata proposta al 42%), si applicherà sia in caso di regime di dichiarazione dei redditi, sia per chi opta per il regime di risparmio amministrato o gestito previsto dagli articoli 6 e 7 del D.Lgs. 461/97. L’uniformità di applicazione assicura un trattamento equo per tutti i contribuenti, indipendentemente dal regime scelto.
Una delle modifiche più significative riguarda la soppressione della soglia di 2.000 euro sotto la quale le plusvalenze derivanti dalle cripto-attività non erano soggette a tassazione. A partire dal 1° gennaio 2025, qualsiasi plusvalenza, anche minima, sarà soggetta a dichiarazione e tassazione. Questa modifica amplia la platea dei contribuenti obbligati a dichiarare i redditi derivanti dalle cripto-attività, aumentando il controllo fiscale su un settore in rapida espansione.
Un ulteriore cambiamento introdotto riguarda la modalità di determinazione delle plusvalenze imponibili. In precedenza, il calcolo avveniva sottraendo al valore delle cripto-attività cedute, valutate al cambio del giorno di vendita, il costo di acquisto determinato con il metodo LIFO (Last In First Out). Con le nuove regole, i contribuenti potranno rivalutare il valore delle proprie cripto-attività assumendo come base il prezzo di mercato al 1° gennaio 2025. Questa rivalutazione richiede il pagamento di un’imposta sostitutiva del 18%, che potrà essere versata in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2025 o in tre rate annuali di pari importo, con un tasso d’interesse del 3% annuo sulle rate successive alla prima.
La rivalutazione si rivela particolarmente utile per chi detiene cripto-attività acquistate a prezzi molto bassi rispetto al valore attuale, poiché consente di ridurre l’impatto fiscale in caso di cessione futura. Inoltre, è vantaggiosa per i contribuenti che non dispongono di documentazione relativa al costo di acquisto, evitando che le cripto-attività vengano considerate a costo zero e, di conseguenza, tassate integralmente.
La Legge di Bilancio 2025 segna un passaggio fondamentale nella regolamentazione fiscale delle cripto-attività in Italia. L’obiettivo del legislatore è duplice: da un lato, rafforzare il controllo su un settore in forte espansione, dall’altro, offrire ai contribuenti un quadro normativo chiaro e coerente, incentivando la regolarizzazione delle posizioni fiscali pregresse. Sebbene le nuove disposizioni comportino un inasprimento della tassazione, l’introduzione di misure come la rivalutazione del valore delle cripto-attività e la possibilità di rateizzazione delle imposte mira a favorire la compliance fiscale e a rendere il sistema più equo e trasparente.
I possessori di cripto-attività dovranno prestare particolare attenzione ai nuovi obblighi dichiarativi, poiché il mancato rispetto delle norme potrebbe comportare sanzioni significative.