Kenya, un Gps per salvare l’ultima giraffa bianca dai bracconieri

Per proteggere l’ultimo esemplare di giraffa bianca dai bracconieri, gli animalisti e le autorità del Kenya l’hanno dotato di un localizzatore Gps. Come riportato dalla BBC, il gruppo ha applicato il dispositivo a una delle corna dell’animale. Suonando ogni ora permetterà di monitorare i suoi spostamenti e di intervenire in caso di pericolo. Questa precauzione si è resa necessaria dopo che lo scorso marzo i bracconieri hanno ucciso le uniche altre due giraffe bianche rimaste in vita: una femmina e il suo cucciolo di sette mesi. I loro corpi sono stati trovati in un’area protetta nel nord-est della contea di Garissa, la stessa zona in cui ora vive l’ultimo maschio della specie. La riserva naturale è gestita dall’Ishaqbini Community Conservancy. È stata proprio quest’organizzazione a proporre l’idea del Gps, prontamente messa in pratica dal Kenya Wildlife Service.

L’origine delle giraffe bianche

Le giraffe bianche devono il loro particolare aspetto al leucismo, una rara condizione genetica che implica la perdita parziale di pigmentazione. A causarla è l’assenza nell’organismo dell’enzima tirosinasi, necessario alla sintesi della melanina. Si tratta di una condizione simile all’albinismo, che però non si estende agli occhi (tipicamente rossi negli albini). Sembra, inoltre, che questi esemplari godano di una resistenza al calore maggiore di quella dei loro simili. Il loro particolare aspetto, però, li rende il bersaglio perfetto dei bracconieri. Anche la convinzione che il loro cervello e il loro midollo osseo possano guarire dall’Aids li mette in serio pericolo.

Il rischio di estinzione

Proteggere l’ultimo maschio di giraffa bianca noto all’uomo è essenziale per preservare l’intera specie. Dopo la morte dell’ultima femmina e del suo cucciolo non restano altri esemplari in vita e il rischio di estinzione non è mai stato così elevato. Oltre a quelle bianche, anche le giraffe con classico mantello a macchie sono a rischio: a livello globale ne sono rimaste poco più di 68mila esemplari.

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