
La Germania dopo il voto: scenari e conseguenze - ANSA - Newsby.it
Le elezioni in Germania del 23 novembre potrebbero segnare un cambiamento politico significativo
La recente Conferenza per la sicurezza di Monaco ha messo in evidenza l’attesa e l’incertezza che circondano il futuro politico della Germania, in particolare in vista delle elezioni del 23 novembre. Un episodio divertente ha catturato l’attenzione: una giornalista ha confuso Friedrich Merz, attuale presidente della CDU, con il cancelliere, nonostante Olaf Scholz fosse ancora in carica e le elezioni si trovassero a dieci giorni di distanza. Questo lapsus, sebbene comico, riflette una percezione diffusa tra i tedeschi, che già considerano Merz come il probabile successore di Scholz, a meno di clamorose sorprese nei sondaggi. Tuttavia, la vera questione rimane chi saranno gli alleati di Merz nella formazione del nuovo governo.
La Germania dopo il voto: ecco i possibili scenari
Da tempo, Merz ha espresso la volontà di formare una coalizione ristretta, con uno o al massimo due partner. Le alternative al suo approccio non sono molte. Dopo un tentativo di collaborazione con il Bundestag che si è rivelato infruttuoso, Merz ha escluso categoricamente qualsiasi alleanza con il partito nazionalista AfD, attualmente secondo nelle preferenze con un 19,7% secondo l’ultima rilevazione di YouGov. Inoltre, sembra improbabile una cooperazione con i partiti di sinistra radicale, come la Linke, in crescita sopra il 7%, e il nuovo partito filorusso Bündnis Sahra Wagenknecht (Bsw), che rischia di non superare la soglia del 5% necessaria per entrare in parlamento. Anche i liberali dell’FDP, che potrebbero non superare la soglia, sono visti con scetticismo da Merz.

Il sistema elettorale tedesco prevede che la quota proporzionale conquistata dai partiti che non riescono a superare lo sbarramento venga redistribuita tra i partiti già rappresentati in parlamento. Di conseguenza, Merz spera che Bsw e FDP non riescano a entrare, il che aumenterebbe la rappresentanza della CDU e dei due partiti con cui ha dichiarato di essere disposto a collaborare: i socialisti dell’SPD (15,6% secondo YouGov) e i Verdi (12,7%). Merz ha chiaramente espresso la preferenza per una collaborazione con uno solo dei due partiti, piuttosto che con entrambi.
Grande coalizione (CDU/CSU + SPD)
La “Grosse Koalition” rappresenta l’opzione più tradizionale e consolidata nella politica tedesca, avendo già avuto luogo quattro volte nella storia postbellica, di cui tre sotto Angela Merkel. I colloqui tra Merz e Scholz per una riedizione di questa formula sono iniziati settimane fa e hanno guadagnato slancio dopo il recente discorso del vicepresidente americano J.D. Vance. Stando ai media tedeschi, sembrerebbe esserci già un’intesa di massima sulla divisione dei ministeri. Tuttavia, a differenza delle precedenti esperienze, la convivenza tra conservatori e socialisti potrebbe rivelarsi più complessa.
Infatti, la SPD si trova in una fase di ristrutturazione interna e di ripresa dopo una crisi profonda. Scholz ha mostrato segnali di una certa rigidità sulle politiche migratorie, chiedendo espulsioni più facili per i richiedenti asilo non idonei, un tema che potrebbe creare attriti con Merz, il quale tende a sostenere un approccio più restrittivo. Le questioni economiche, tuttavia, rappresentano il vero terreno di scontro: Merz è favorevole a misure di austerità , mentre Scholz ha aumentato significativamente le spese sociali. Se entrambi concordano sull’aumento degli investimenti in difesa, il bilancio generale dovrà purtroppo prevedere dei tagli in altri settori.
Coalizione Kiwi (CDU/CSU + Verdi)
Un’altra possibilità è quella di una coalizione tra l’Unione e i Verdi, un accoppiamento mai sperimentato a livello nazionale, ma già presente in diversi Länder. Tuttavia, il calo di consensi dei Verdi rende questa opzione poco probabile e potrebbe generare instabilità politica. Sulla politica estera, le posizioni di CDU e Verdi sono relativamente simili, ma le divergenze emergono in materia di immigrazione: i Verdi sono generalmente più resistenti rispetto agli SPD a una stretta delle politiche migratorie.
Inoltre, Merz desidera un alleggerimento delle normative ambientali per soddisfare le richieste degli industriali. L’alleanza con i Verdi si rivelerebbe complicata, poiché comporterebbe una significativa marcia indietro su molte politiche ecologiche, un punto su cui Markus Söder, leader della CSU bavarese, si è già espresso in modo contrario.
Coalizione Kenya (CDU/CSU + SPD + Verdi)
La cosiddetta coalizione “Kenya” – che ha come simbolo i colori della bandiera del Kenya, nero, rosso e verde – è un’opzione che potrebbe emergere se uno dei partiti minori, come Bsw o FDP, dovesse superare la soglia del 5%. Questa alleanza è stata raramente vista a livello locale e Merz spera di evitarla, poiché lo costringerebbe a negoziare con due partiti che, pur avendo governato insieme, hanno spesso avuto attriti. La possibilità di un governo “Kenya” dipenderà quindi dal risultato elettorale e potrebbe configurarsi come una scelta obbligata se le altre alleanze non risultassero praticabili.
Coalizione Germania (CDU/CSU + SPD + FDP)
Infine, un’altra opzione è quella che potrebbe essere definita “Coalizione Germania”, unendo i colori della bandiera nazionale tedesca: nero, rosso e giallo. In questo caso, l’FDP potrebbe entrare nel governo, a patto di superare la soglia elettorale. Tuttavia, Merz ha già invitato gli elettori a non disperdere i voti sui liberali, ritenendoli concorrenti diretti della CDU. Collaborare di nuovo con Christian Lindner, leader dell’FDP e ex ministro delle Finanze, risulterebbe complicato, considerando i contrasti avuti con Scholz in passato. Una coalizione tra CDU, Verdi e FDP potrebbe sembrare più funzionale, ma le attuali rilevazioni non favoriscono tale possibilità .
La Germania si trova quindi a un bivio cruciale. A seconda delle scelte degli elettori, il panorama politico post-elettorale potrebbe delinearsi in modi molto diversi, ognuno con le proprie sfide e opportunità . Merz, come leader della CDU, è in attesa di vedere quale strada prenderà il paese, mentre i cittadini tedeschi si preparano a esprimere la loro volontà alle urne.